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La nostra storia

All'interno del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, nei pressi di Serra San Quirico e tra campi incontaminati, ci troviamo noi.
Serra San Quirico
Per cercare l’origine della nostra passione per le api e il loro miele, dobbiamo fare un salto indietro di "qualche" annetto: erano gli ultimi anni del 1800 quando Beniamino Burattini, in un fazzoletto di terra roccioso nella zona di Valtreara, insediò piccole ceste in vimini: le arnie!
La sua passione per il miele e per le api, il coltello disopercolatore e lo smelatore non si persero con gli anni ma vennero tramandati e custoditi gelosamente di generazione in generazione sino ad arrivare ai giorni nostri, con Maurizio, che grazie ai preziosi consigli e sotto lo sguardo attento del Maestro Egidio Costantini, è riuscito ad affinare la tecnica apistica.
Da quelle che erano poche ceste in vimini siamo passati a poche arnie in legno e quella che era solo una passione è diventata un lavoro che appassiona.
Serra San Quirico
E' proprio così che siamo diventati una realtà forte e consolidata nel territorio grazie all'impegno e all'estrema passione di Maurizio, grazie al nostro interesse, inestinguibile, verso il mondo delle api e soprattutto grazie al nostro rispetto per loro.
Da noi infatti è tutto esclusivamente non intensivo, assolutamente ecosostenibile e "bio", o meglio, vergine integale… e rimarrà così.
La pensano così anche Matteo e Lucia, la quinta generazione della famiglia Burattini, che intende portare avanti con gli stessi principi l'attività, facendo tesoro di tutta l'esperienza ultracentenaria della loro famiglia.

Curiosità - Il miele

La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Per millenni ha rappresentato l'unico alimento zuccherino concentrato disponibile. Le prime tracce di arnie costruite dall'uomo risalgono al VI millennio a.C. circa. Per secoli il miele è stato il principale dolcificante usato dall'uomo.
Il Miele
Anche nell'antico Egitto il miele era apprezzato, e le prime notizie di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire con le proprie arnie la fioritura delle piante risalgono a 4000 anni fa. Inoltre, gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe o vasi ricolmi di miele per il suo viaggio nell'Aldilà, alcuni dei quali sono stati rinvenuti duranti gli scavi ancora perfettamente sigillati (l'archeologo T.M. Davies ha scoperto per esempio in una tomba egizia un barattolo di miele vecchio di 3300 anni, perfettamente commestibile). Dalla lettura dei geroglifici è noto che ricette a base di miele erano impiegate non solo ad uso alimentare ma anche medico (cura dei disturbi digestivi, unguenti per piaghe e ferite)
I sumeri lo impiegavano in creme con argilla, acqua e olio di cedro, mentre i babilonesi lo impiegavano per cucinare: erano diffuse infatti le focaccine fatte con farina, sesamo, datteri e miele. Nel Codice di Hammurabi si ritrovano articoli con cui gli apicoltori erano tutelati dal furto di miele dalle arnie.
La medicina ayurvedica, già tremila anni fa, considerava il miele purificante, afrodisiaco, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, stomachico e cicatrizzante. Per ogni specifico caso era indicato un differente tipo di miele: di ortaggi, di frutti, di cereali o di fiori.
I Greci lo consideravano "cibo degli dei", e dunque rappresentava una componente importantissima nei riti che prevedevano offerte votive. Omero descrive la raccolta del miele selvatico; Pitagora lo raccomandava come alimento per una vita lunga.
I romani ne importavano grandi quantitativi da Creta, da Cipro, dalla Spagna e da Malta. Da quest'ultima pare anche derivarne il nome originale Meilat, appunto terra del miele. Veniva utilizzato come dolcificante, per la produzione di idromele, di birra, come conservante alimentare e per preparare salse agrodolci.
Nella alimentazione medievale il miele aveva un ruolo ancora centrale, seppure ridotto rispetto all'antichità, ed era usato principalmente come agente conservante oltre che dolcificante.
Il miele fu gradualmente soppiantato come agente dolcificante nei secoli successivi, soprattutto dopo l'introduzione dello zucchero raffinato industrialmente.

Proprietà farmacologiche e curative

Serra San Quirico
Azione antibatterica: l'azione antibatterica del miele è nota da tempo ed è dovuta alla sua elevata concentrazione zuccherina e al pH acido, e delle soluzioni di miele, grazie all'azione della glucosidasi contenuta. Questo enzima, inattivo nel miele puro, in soluzione si attiva, trasformando il glucosio in acido gluconico e acqua ossigenata. Questo accorgimento è dovuto alla necessità di proteggere il miele in formazione dai batteri, quando ancora non agiscono l'acidità e la concentrazione di zuccheri.
Proprietà specifiche: nella medicina erboristica, il miele è suggerito per la cura del sistema emopoietico (grazie alla ricchezza di sali), del sistema cutaneo (favorisce la cicatrizzazione e l'idratazione), del sistema nervoso (migliorerebbe sonno e concentrazione), dell'apparato respiratorio (contro tosse e catarro, sciolto in latte o tè), dell'apparato circolatorio (si presuppone abbia un'azione ipotensiva), dell'apparato digerente (regolarizzerebbe l'attività escretoria dei succhi gastrici e della flora batterica, migliorerebbe l'assorbimento di calcio e magnesio, sarebbe leggermente lassativo fatta eccezione per quello di lavanda o castagno).
Sebbene qualsiasi tipo di miele sia ritenuto utile per alleviare i disturbi sopracitati, dalla flora nettarifera, cui si aggiunge una più o meno lunga stagionatura, dipendono proprietà farmacologiche più specifiche: il miele d’acacia sarebbe disintossicante e antinfiammatorio delle vie respiratorie, quello di tiglio avrebbe proprietà sedative e sarebbe utile contro l'emicrania, il miele d’eucalipto sarebbe espettorante, vermifugo e antitosse, quello d’erica diuretico ed antianemico, quello di lavanda risulterebbe utile sulle bruciature per uso esterno, il miele di conifera sarebbe utile contro le affezioni respiratorie, il miele di biancospino verrebbe consigliato contro ansia ed insonnia, quello di castagno sarebbe utile contro la cattiva circolazione.